In Toscana un Condominio solidale per 16 persone
Si chiama “Casa Diletta al Palagio” ed è un servizio di accoglienza di seconda soglia sviluppato secondo i principi innovativi dell’housing sociale. Il modello applicato è quello della co–residenza, fondato sulla scelta di un’utenza diversificata, la valorizzazione dei rapporti umani e del mutuo aiuto, il coinvolgimento dell’utente in forme di autogestione, processi di presa in carico globale e condivisa, e impiego di un’equipe multidisciplinare.
La struttura, ubicata all’interno di Villa il Palagio a Campi Bisenzio (FI) e inaugurate questa mattina, può offrire ospitalità a un numero massimo di 16 ospiti tra singoli e famiglie. Obiettivo del progetto è favorire la piena autonomia socio lavorativa ed abitativa degli ospiti, attraverso percorsi integrati multilivello e multiprofessionali costruiti con la persona e sulla persona in sinergia con il servizio sociale segnalante e il gestore. La permanenza in Casa Diletta è temporanea, con periodi di ospitalità di minimo 6 mesi rinnovabili sino a 1 anno.
La retta giornaliera che, a seconda delle condizioni economiche certificabili dell’ospite può essere totalmente a carico del servizio sociale segnalante, o contemplare la compartecipazione dell’ospite stesso, prevede una quota parte di accantonamento che andrà a costituire un apposito fondo di autonomia da utilizzarsi al momento dell’uscita dalla struttura per pagare caparra e prime mensilità di un eventuale affitto sul libero mercato.
“E’ un bel progetto – ha detto l’assessore regionale alle politiche sociali Stefania Saccardi – che ha messo insieme tanti soggetti, dalla Misericordia all’Auser, dal Comune alla Regione, che ha dato il suo contributo per un progetto molto interessante e innovativo che attua la presa in carico delle persone in disagio abitativo attraverso i servizi sociali e il mondo volontariato affinché si riesca a sostenere le persone in difficoltà a reintegrarsi socialmente. Si tratta di un welfare inteso non come assistenzialismo puro, ma come percorso di autonomia delle persone”
(Fonte: Redattore Sociale)